Passa ai contenuti principali

Post

Su "Tra gli aranci e la menta. Recitativo per l'assenza di Federico García Lorca" di Lorenzo Spurio. Recensione di Isabella Michela Affinito

Recensione al libro di poesie di Lorenzo Spurio, dal titolo: “ TRA GLI ARANCI E LA MENTA – Recitativo dell’assenza per Federico García Lorca”, Collana L’Appello – Poetikanten Edizioni dell’Associazione Culturale Ilfilorosso di Rogliano (CS), Seconda edizione Anno 2020, Euro 10,00, pagg.65.     «[…] Lungo una strada va/ la morte incoronata/ di fiori d’arancio appassiti./ Canta e canta/ una canzone/ sulla chitarra bianca,/ e canta, canta, canta.// Sulle torri gialle/ tacciono le campane.// Il vento con la polvere/ compone prore d’argento. » (Dalla poesia Clamore di Federico García Lorca, tratta dal libro monografico n°5 Federico García Lorca – POESIE , Collana “La Grande Poesia – Corriere della Sera”, Edizione speciale per il Corriere della Sera, RCS Quotidiani S.p.A. di Milano, Anno 2004, pag.49). L’omaggio poetico che il saggista scrittore critico letterario della provincia di Ancona, Lorenzo Spurio, ha voluto dedicare a uno dei più importanti personaggi della letteratura spagnol
Post recenti

Il ciclo di quattro tributi poetici di Emanuele Marcuccio in omaggio a F. G. Lorca con traduzione in spagnolo a cura di Lorenzo Spurio

Breve nota introduttiva   Con l’autorizzazione del poeta palermitano Emanuele Marcuccio, che è unico autore dei testi che a continuazione vengono pubblicati, sono felice di poter dar diffusione su questo blog interamente dedicato al mondo lorchiano a quattro sue poesie – indicate quali “omaggi” – al poeta andaluso. Poesie che si riferiscono agli attimi immediatamente precedenti alla sua morte, al clima di profonda violenza sociale, al caldo torrido della campagna andalusa, al dolore derivato da un lutto tanto inspiegabile quanto avventato. Dopo l’evento tragico della fucilazione sommaria, a cui è dedicato il terzo componimento, il ciclo di liriche si chiude con “Distanza”, brano epigrammatico e raffinato nel quale Marcuccio lambisce la possibilità di un’al di là chimerico, di un oltre che scantona il reale e il visibile. Pare di cogliere in questa “visione” – termine caro al Nostro – un tentativo fulgido dai tratti mistici e abissali al contempo che ci permette un dialogo fruttuoso